Pubblicazione: Lettere di Papa Francesco sulla letteratura e sulla storia.
Edito dalla Libreria Editrice Vaticana con la prefazione del Cardinale Lazzaro You Heung-sik
Presentazione
Lettere di Papa Francesco
sul ruolo della letteratura nella formazione
e il rinnovamento dello studio della Storia della Chiesa
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Mi onora, in qualità di Prefetto del Dicastero per il Clero, poter presentare le Lettere del Santo Padre sul ruolo della letteratura nella formazione (4 agosto 2024) e sul rinnovamento dello studio della storia della Chiesa (21 novembre 2024), che rappresentano due ulteriori autentici doni per la formazione che si fondono in un discorso profondo e articolato sulla nostra esistenza, sulla storia e sulla fede. Questi scritti - segni della premura amorevole del Papa - ci invitano a rivedere il nostro modo di intendere la realtà in cui viviamo e operiamo, superando visioni troppo idealistiche e abbracciando pienamente e con fiducia la complessità del nostro cammino in questo cambiamento d’epoca.
Il messaggio che unisce le due Lettere di Papa Francesco si eleva come un invito a scoprire e a valorizzare quel ponte sottile che unisce il sacro e il profano, la tradizione e l’innovazione, in un dialogo che ravviva la nostra identità cristiana. La letteratura, in tutte le sue forme, diviene strumento privilegiato per interpretare e custodire il patrimonio della nostra fede: essa è testimone della ricerca umana di senso, di bellezza e verità. E, attraverso la parola scritta, il cammino storico della Chiesa si fa più accessibile, illuminando il percorso di coloro che sono chiamati più da vicino a custodire e trasmettere il messaggio evangelico.
Il Santo Padre, con la sua visione pastorale e attenta alle sfide del tempo presente, ci ricorda come l’arte della scrittura possa essere un veicolo di formazione, capace di trasmettere non solo conoscenze, ma anche esperienze di fede autentica, che possono essere fonte d’ispirazione per il nostro ministero. In questo senso, la letteratura non è solo un archivio del passato, ma una linfa vitale per il presente e il futuro della Chiesa, un mezzo per riscoprire le radici della tradizione e per animare il cammino formativo di ogni pastore.
Nella Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione, Papa Francesco - partendo dall’esperienza di Paolo nell’Areopago e passando per figure come Basilio di Cesarea, Rahner e Latourelle - evidenzia come nella letteratura “è la vita che prende coscienza di se stessa quando raggiunge la pienezza di espressione, facendo appello a tutte le risorse del linguaggio”. La letteratura, a tal fine, si configura come un ponte indispensabile per chi, in sincero dialogo con la cultura del suo tempo e con la concretezza della vita, cerca di cogliere la pluralità diacronica e sincronica di culture e saperi. In un’epoca in cui le interconnessioni e le interdipendenze si manifestano con forza, il Santo Padre ci ricorda l’importanza di non vivere in un eterno “presente senza passato”, ma di dare un’anima, una memoria e una storia alle nostre esperienze.
Questa riflessione si intreccia armoniosamente con il messaggio contenuto nella Lettera sul rinnovamento dello studio della storia della Chiesa, in cui il Papa ci esorta a non cadere in una percezione “angelicata” della nostra vita, ma a riconoscere che, come nella genealogia di Gesù, “nulla è semplificato, cancellato o inventato”, ogni dettaglio - anche i nomi più problematici - trova il suo compimento in Maria e in Cristo. Da questo profondo insegnamento emergono almeno tre caratteristiche fondamentali della fede cristiana, uniche rispetto a ogni altra esperienza religiosa:
- La prima: Dio entra in punta di piedi nella storia dell’umanità e dei singoli, innestandoci nella Sua storia salvifica.
- La seconda: da questo ingresso scaturisce la necessità di sviluppare una “dimensione storica dell’essere umano” attraverso una reale sensibilità storica, che renda la Chiesa capace di riconoscersi anche nei suoi momenti più oscuri, comprendendo e sanando le macchie e le ferite del mondo.
- La terza: il Dio di Gesù Cristo si fa Persona, entrando nella nostra storia non come entità astratta, ma parlando, vivendo, agendo e condividendo emozioni e gesti autentici. In Lui, la storia non si costruisce individualmente, ma in comunione, in una relazione interconnessa e interdipendente che rispecchia la natura stessa della Trinità, perfetta comunità d’amore.
Entrambe le Lettere ci sollecitano a intrecciare le nostre vicende personali e collettive con la storia della Chiesa, affinché il nostro percorso di formazione - sacerdotale, cristiana e umana - sia radicato in una consapevolezza profonda e storicamente informata.
Siamo veramente grati a Papa Francesco per queste parole di sapienza, che sgorgano dal suo cuore di pastore e rappresentano un segno tangibile della sua premura per tutti i ministri ordinati, per i battezzati e per gli agenti pastorali. Questi scritti sono un invito a coltivare con intelligenza e creatività una formazione che ci renda capaci di portare avanti il piano di Dio, in comunione e nel mutuo sostegno che caratterizza il nostro essere popolo di Dio in cammino nel tempo.
In un orizzonte spirituale e formativo, lo studio della storia, e in particolare della storia della Chiesa, ci ricorda che nulla è casuale: ogni vicenda, anche quella più difficile, contribuisce al disegno più grande della salvezza e della crescita umana. In tal senso, la storia diventa una fonte di ispirazione e di rinnovamento, capace di rivelare la presenza di Dio nella continuità della vita. Con il gusto della lettura, il Papa ci invita ad entrare nelle pieghe dell’esistenza, a coltivare l’arte della parola per farne uno strumento di illuminazione e di consolazione, proprio della missione evangelizzatrice della Chiesa.
Con rinnovata fiducia e spirito di servizio, invito ad accogliere queste Lettere di Papa Francesco come stimolo alla riflessione, alla crescita interiore e alla missione, affinché la parola - nella sua forma più autentica, quella della letteratura e della storia - continui a illuminare il cammino di ciascuno. Il mio auspicio è che ciascuno di noi possa trovare nella ricchezza del patrimonio letterario e nello studio appassionato della storia della Chiesa motivi sempre nuovi per abbracciare una visione integrata della vita, che unisce conoscenza, identità, memoria e speranza, per costruire un futuro consapevole e solidale, in armonia con il percorso tracciato dalle generazioni passate e per affrontare le sfide di un mondo in continuo mutamento. Che il dialogo tra la parola scritta e il vissuto ecclesiale diventi, in particolare per i ministri ordinati, uno strumento di rinnovamento e di ravvivata testimonianza della fede, capace di attraversare i secoli e di parlare al cuore di ogni uomo e donna.
Card. Lazzaro You Heung sik
Prefetto del Dicastero per il Clero