Sacerdoti, concluso convegno in Vaticano. You: nuove strade per sostenere la vocazione
Con il discorso e la Messa a San Pietro del prefetto del Dicastero per il Clero sono terminati i lavori, al via il 6 febbraio, sulla formazione permanente sacerdotale. Il cardinale: “Ognuno qui è stato protagonista. Tante indicazioni emerse, ora rafforzare amicizia e fraternità”
Vatican News
Un momento “ricco” di condivisione, durante il quale tutti sono stati “protagonisti” e che ha offerto “tante indicazioni per il cammino da percorrere”. Un cammino che certamente non si conclude ma prosegue nel futuro, con altre iniziative e che confluirà nel Giubileo 2025. È un bilancio nettamente positivo quello che il cardinale Lazzaro You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero, traccia del Convegno internazionale sulla formazione permanente dei sacerdoti che, iniziato in Vaticano il 6 febbraio, si è concluso oggi, sabato 10.
Messa del cardinale You a San Pietro
Il porporato coreano ha celebrato una Messa nella Basilica di San Pietro, durante la quale, nell’omelia, ha ricordato che la “compassione” è il cuore del ministero di ogni prete e si è detto soddisfatto per “la gioia che è circolata in mezzo a noi, la fraternità che abbiamo sperimentato” durante i lavori del Convegno. Quindi ha invitato a “dare voce a questa fame che ci portiamo dentro, al desiderio di ‘ravvivare il dono’ che ci è stato fatto e di rinnovare il nostro ministero nell’ascolto delle domande, delle ferite e delle speranze del nostro tempo”.
Sostenere e accompagnare
In mattinata il cardinale prefetto ha, invece, pronunciato un lungo discorso conclusivo per ringraziare anzitutto coloro che hanno organizzato e coloro che hanno partecipato al Convegno Internazionale “direttamente o indirettamente”: non solo sacerdoti da ogni continente, ma anche vescovi, diaconi, consacrati, laici. Un segno di “un vivo e sincero interesse per il tema” e anche la dimostrazione che “l’incontro tra vocazioni diverse è di sicuro un valore aggiunto per un accompagnamento costante e fraterno”, ha detto You. “Sì, la vocazione al sacerdozio ordinato vive tempi complessi perché siamo in un tempo e in una società complessa. Per questo si avverte la necessità di trovare nuove strade, sempre più efficaci, per sostenere a accompagnare la vocazione sacerdotale”.
Esperienza "sinodale"
Il cardinale, condividendo le proprie impressioni, si è detto contento di vedere che molti dei partecipanti non sono stati lì solo “a prendere” ma anche “a donare”: “Ognuno e ognuna di voi ha dato il meglio di sé. Tutti eravamo protagonisti. Abbiamo sperimentato così che Gesù era il nostro unico vero Maestro”. In particolare, si è rivelata un’esperienza forte la “conversazione nello Spirito” nei gruppi linguistici, pratica già avviata durante il Sinodo sulla Sinodalità che ha garantito un’ampia partecipazione dei presenti.
Prospettive e iniziative future
Al cuore di tutto, ha detto il cardinale You, ci sono “le tre strade” che ha indicato il Papa nel suo discorso dell’8 febbraio: la gioia del Vangelo; l’appartenenza a un popolo; la generatività del servizio che rende padri e pastori. L’obiettivo raggiunto è stato quello di “avviare un processo” e “creare una rete al servizio dei sacerdoti nel mondo intero”. Ora come andare avanti? “Qualcosa è all’orizzonte”, ha detto il capo Dicastero, ricordando anzitutto l’incontro a fine di 300 parroci da tutto il mondo, in rappresentanza di tutte le Conferenze Episcopali, e poi il Giubileo 2025 sulla speranza, nell’ambito del quale il 25 giugno si celebrerà il Giubileo dei sacerdoti.
Il nuovo sito
Lasciando aperta la possibilità di un secondo incontro nel 2026, come richiesto da molti, e anche della pubblicazione di un libro con gli Atti del Convegno, il cardinale ha ricordato il lancio del nuovo sito del Dicastero per il Clero come “piattaforma per la condivisione di iniziative e buone pratiche”, utile per “restare uniti” e “comunicare continuamente”.
A lavoro nelle Diocesi
A tutti i sacerdoti, il porporato ha raccomandato di riportare a livello locale quanto emerso nel Convegno, a cominciare dalla “importanza di rafforzare la dimensione di amicizia e di fraternità sacerdotale”. “Bisogna creare le occasioni e dare spazio anche a momenti e tempi spontanei, informali, che hanno il sapore di famiglia, del sentirsi a casa”, ha detto. “La dimensione dell’accompagnamento umano ha trovato concordi tutti: non sostituisce certo la dimensione di fede ma la sostiene e può essere un aiuto importante”.
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