La più antica immagine della Vergine di Guadalupe a Roma
È arrivata 350 anni fa nella chiesa del convento degli Agostiniani Recolletti della Scuola Internazionale San Ildefonso e Santo Tomás de Villanueva, la tela dedicata alla Vergine di Guadalupe che rappresenta il più antico dipinto con questa immagine a Roma. Fratel Javier Monroy, il padre priore, ci parla della forte devozione che richiama non soltanto persone della comunità latinoamericana
Sebastián Sansón Ferrari - Città del Vaticano (Articolo di Vatican News)
La prima immagine della Nostra Signora di Guadalupe nella capitale della cristianità fu dipinta in Messico nel 1667 da Juan de Murcia e arrivò nel 1672. Illustra il momento in cui San Juan Diego mostrò la sua tilma, il caratteristico mantello messicano, con delle rose. È venerata nella cappella del convento della Comunità dei Recolletti Agostiniani del Collegio Internazionale San Ildefonso e Santo Tomás de Villanueva, nel centro storico di Roma.
Lunedì la Messa di Papa Francesco
Per festeggiare il 350° anniversario dell'immagine, sabato 10 dicembre, monsignor Andrés Gabriel Ferrada Moreira, segretario del Dicastero per il Clero, ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica, con tutta la cappellania latinoamericana. Si è trattato di una preghiera speciale per l'America Latina con l'opportunità di consacrazione alla Madre. Poi, lunedì 12 dicembre alle 18:00, nella memoria della Beata Vergine di Guadalupe, Papa Francesco presiederà nella basilica di San Pietro la Messa che sarà possibile seguire in diretta, dalle 17:55, su tutte le piattaforme di Radio Vaticana e Vatican News.
Il priore: una devozione alla Vergine forte e costante
Della devozione alla Vergine di Guadalupe e dell’immagine nel suo convento ci parla fratel Javier Monroy O.A.R, priore della comunità agostiniana, cominciando con l’illustrare la cappella in cui è conservata:
Ascolta l'intervista in lingua originale a fratel Javier Monroy
La cappella è costituita da un altare realizzato con la tecnica dell'intarsio marmoreo, in cui è rappresentata un'aquila su un cactus, che oggi compare sullo stemma e sulla bandiera del Messico. La decorazione è completata da stucchi di putti, cornici, una grande corona sopra il dipinto principale e un rilievo dello Spirito Santo. Ci sono altre immagini della Vergine di Guadalupe a Roma, ma sono successive a questa. Fratel Javier commenta che la devozione alla Vergine di Guadalupe ha conosciuto momenti diversi ma è rimasta una costante: ci sono molti latinoamericani che chiedono "per favore, apri la Chiesa", anche quando è chiusa, per pregare. E spiega che problemi di salute e problemi familiari sono i più comuni spunti di preghiera per quanti si recano alla cappella. La chiesa è aperta tutti i giorni della settimana dalle 7:30 del mattino, orario in cui si celebra la prima Messa della giornata, fino a mezzogiorno, e il pomeriggio dalle 18 alle 20 circa. Nelle ore in cui non è aperta, fratel Javier riferisce che le persone possono telefonare, come già fanno, chiedendo la possibilità di andare a pregare e che i religiosi aprono le porte con piacere.
La Vergine meticcia ci unisce tutti
Fratel Javier, che è spagnolo, ha vissuto otto anni in Messico, quindi conosce a fondo l'esperienza della devozione alla Vergine di Guadalupe. "Il popolo latinoamericano e naturalmente il popolo messicano sono essenzialmente “Guadalupani”, afferma, spiegando che tenere l’immagine in famiglia e considerarla come colei che intercede presso Dio è qualcosa che si ritrova “nel sangue di tutti”. Il priore sottolinea il fatto che la Vergine voleva essere meticcia perché “ci vuole unire, vuole che mettiamo al di sopra di ogni altra cosa l'incontro di culture, di razze e mentalità”.
Il pellegrinaggio annuale alla basilica di Nostra Signore di Guadalupe
Cabrera: in cammino verso i 500 anni dall'apparizione
In vista delle celebrazioni del 500° anniversario dell’apparizione avvenuta in Messico nel 1531, monsignor Rogelio Cabrera, presidente della Conferenza episcopale messicana, ricorda alcune iniziative tra cui spicca la Novena intercontinentale che prenderà il via il prossimo 12 dicembre durante la tradizionale Messa delle rose nella basilica di Guadalupe. Si tratta, afferma, di “un itinerario spirituale di nove anni che cerca di motivare i credenti a vivere con sufficiente preparazione la celebrazione del 500° anniversario dell'Evento di Guadalupe”. “E' un invito a riscoprire il senso profondo della presenza di Gesù Cristo attraverso la Vergine di Guadalupe, tanto più in un momento di conflittualità sociale che il Messico e il mondo stanno vivendo”, aggiunge il presule. “Il lutto di milioni di famiglie, dopo il passaggio della pandemia, le diverse espressioni di violenza che ci affliggono, la disuguaglianza, il grido dei poveri e della terra; sono motivi sufficienti per volgere il nostro sguardo a Dio attraverso sua Madre in questa devozione così significativa per l'America Latina e i Caraibi".
L'attualità del messaggio di Guadalupe
Monsignor Cabrera rivendica, inoltre, "l'attualità del messaggio della Vergine di Guadalupe nel suo dialogo con San Juan Diego, in un momento in cui la Chiesa si adopera per rendere più evidente il suo apprezzamento della presenza profetica della donna, considerando il necessario ruolo dei laici, rafforzando l'opzione per i poveri, e assumendo la sinodalità come dimensione dinamica di comunione; per fare delle nostre famiglie, dei Paesi e dell'intero continente quella 'Sacra Casa' in cui la fede può essere liberamente annunciata, realizzando il desiderio della Vergine nelle sue apparizioni sulla collina di Tepeyac".