Saluto e parole introduttive Card. Lazzaro You Heung sik
Prefetto del Dicastero per il Clero
Cari Fratelli Cardinali e Vescovi,
carissimi sacerdoti e carissimi tutti,
grazie di cuore di essere venuti qui, di aver trovato il tempo e i mezzi necessari per partecipare a questo Convegno per la formazione permanente dei sacerdoti che intende avviare un cammino comune e dar vita a una rete fra noi tutti al servizio dei sacerdoti nostri fratelli!
Si tratta di una priorità che vediamo sempre più urgente in questo cambiamento d’epoca che comporta tante sfide ma ci offre anche nuove opportunità.
Permettetemi di ricordare qui, insieme a voi, il momento in cui Papa Francesco mi ha nominato Prefetto del Dicastero per il Clero. In quel giorno un mio amico vescovo mi ha detto: «Adesso tu sei responsabile che tutti i preti del mondo siano felici». Parole che non ho più potuto dimenticare e che mi accompagnano costantemente in questo mio e nostro servizio e che anche oggi vorrei ripetere, così come le ho condivise sin dall’inizio con i miei collaboratori al Dicastero: noi siamo responsabili che tutti i preti del mondo siano felici!
Naturalmente, questo compito oltrepassa le nostre forze e lo possiamo assolvere solo con la grazia di Dio, ma dobbiamo fare la nostra parte, unendo le nostre potenzialità e aiutandoci fra noi tutti. È per questo che noi siamo qui.
Vedo e vediamo sempre di nuovo che tanti sacerdoti sono pastori generosi e fedeli, e non di rado sono anche eroi. Ma costatiamo pure che molti sono stanchi e scoraggiati, spiazzati dalle sfide della società odierna e dal carico che loro portano. Per questo mi chiedo costantemente e ci chiediamo assieme al Dicastero: cosa possiamo fare per loro? Una domanda che ho condiviso spesso anche con il Santo Padre.
È così che è venuta sempre più in rilievo l’importanza di offrire ai sacerdoti il necessario sostegno e accompagnamento e quindi l’istanza della formazione permanente – una parola che non incontra sempre la simpatia dei sacerdoti, perché non vogliono tornare ai tempi del seminario, ma per ora non ne abbiamo trovato una migliore. Dobbiamo piuttosto riempirla di un contenuto più completo che dice attenzione a ogni sacerdote, accompagnamento e cura, a cominciare dai bisogni più concreti.
Nasce da queste considerazioni l’iniziativa di questo Convegno che si rivolge a voi che, ciascuno al proprio posto, siete già all’opera per aver cura dei sacerdoti. Abbiamo detto sin dall’inizio dei preparativi che voi non venite qui semplicemente per imparare, ma come costruttori e protagonisti. Ciascuno e ciascuna di voi è un esperto e porta un’esperienza. Vale anche qui, fra noi tutti, quanto ebbe a dire don Oreste Benzi: «Non c’è nessuno così ricco che non abbia bisogno di ricevere, nessuno così povero che non abbia qualcosa da dare». È per questo che questo Convegno segue il più possibile uno stile laboratoriale, partecipativo e sinodale. Non pensa di poter dare risposte a tutte le domande e per tutte le situazioni, ma confida nella creatività della condivisione fraterna.
Devo preavvertirvi: non sarà tutto perfetto e tanto meno completo. Ma se non corriamo questo rischio, non avanzeremo. Un buon accompagnamento e una buona formazione permanente non cadono dal cielo, ma sono come un bambino che, per crescere, ha bisogno di tanta cura e tanto tempo.
Penso che tutti sapete che questo Convegno non inizia oggi, ma è cominciato già mesi fa con un sondaggio sulla situazione della formazione permanente – le criticità, le necessità, i punti di forza e le buone pratiche – rivolto a tutte le diocesi. Un vivo grazie a tutti quelli che hanno contribuito a questo sondaggio che ci ha permesso di individuare le grandi tematiche su cui ci soffermeremo in questi giorni.
Inizieremo ogni Sessione con una parola di Papa Francesco che darà il “la” ai nostri lavori e alla quale seguiranno due brevi relazioni. Vedrete che non sono splendidi trattati presentati da relatori che pensano di avere la ricetta in tasca, ma partono dal vissuto, dalle criticità, e cercano di offrire piste di ricerca e di azione. Per questo, dopo le relazioni iniziali, siete invitati a fermarvi per alcuni minuti di riflessione personale: come tutto questo si presenta là dove vivo? quali le sfide da noi? e quali le esperienze positive?
Sentiremo poi parlare di buone pratiche. Non sono certamente le uniche e forse neppure le migliori; ma sono quelle che siamo riusciti a conoscere, cercando di dare spazio alle varie aree geografiche. È questa una via nuova che stiamo cercando di percorrere: raccogliere e far circolare buone pratiche. È quello che ci proponiamo di fare anche attraverso il nuovo Sito del Dicastero per il Clero che ci verrà presentato in questi giorni.
Siamo convinti che ci sono tante altre buone pratiche e magari anche più significative. Vi invitiamo vivamente a comunicarcele, durante questi giorni e anche dopo. Potremo condividerle durante gli incontri per gruppi linguistici nella parte finale di ogni sessione e potete scrivercele, inviandole all’indirizzo comunicazione@clerus.va.
Grazie ancora a tutti voi di essere qui, non solo per imparare e per ricevere, ma per dare e costruire insieme questi giorni! Sono convinto che Dio ha più fretta di noi. Se ciascuno faremo la nostra piccola parte, Egli farà la sua.
A Maria Santissima, nostra Madre e modello di ogni vocazione, affidiamo il lavoro di questi giorni e la bella sfida della formazione e dell’accompagnamento dei sacerdoti di tutto il mondo.
E allora: buon Convegno!
E ora passo la parola ai miei fratelli Cardinali Prefetti dei Dicasteri che promuovono questo Convegno insieme a noi e che ringrazio di vero cuore.