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Teresa di Lisieux, la preghiera per i sacerdoti

Teresa di Lisieux
Santa Teresa di Lisieux

Oggi 1 ottobre ricorre la memoria di Santa Teresa del Bambin Gesù. La Santa carmelitana, la cui spiritualità è molto diffusa, ha da sempre avuto un animo “missionario” per i sacerdoti, dichiarando che la vocazione carmelitana è salvare le anime e pregare per i sacerdoti. Da alcune sue Lettere, alcuni scritti sui sacerdoti.

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 Dagli scritti di santa Teresa del Bambin Gesù

“L’altra esperienza che feci riguarda i sacerdoti. Non avendo vissuto nella loro intimità, non potevo capire lo scopo principale della riforma del Carmelo. Pregare per i peccatori mi rapiva. ma pregare per le anime dei sacerdoti che io credevo pure più del cristallo, mi pareva sorprendente! Ah! ho capito la mia vocazione in Italia e non è stato andar troppo lontano per una conoscenza tanto utile! Per un mese ho vissuto con molti santi sacerdoti e ho visto che, se la loro dignità sublime li innalza al di sopra degli angeli, essi sono tuttavia uomini deboli e fragili... Se dei santi sacerdoti che Gesù chiama nel Vangelo «il sale della terra» mostrano nella loro condotta che hanno un grande bisogno di preghiere, che dobbiamo dire dei tepidi? Gesù non ha detto anche: « Se il sale diviene scipito, con che cosa lo rafforzeremo? ». Oh, Madre! Com’è bella la vocazione che ha per scopo di conservare il sale destinato alle anime! É la vocazione del Carmelo poiché il fine unico delle nostre preghiere e dei nostri sacrifici è d’essere apostole degli apostoli, pregando per essi mentre evangelizzano le anime con le parole e soprattutto con gli esempi”.

“Quello che venivo a fare nel Carmelo, lo dichiarai ai piedi di Gesù Ostia, nell’esame che precedette la mia professione: “Sono venuta per salvare le anime, e soprattutto a pregare per i sacerdoti”. Quando si vuole conseguire uno scopo, occorre prendere i mezzi adeguati: Gesù mi fece capire che voleva darmi delle anime per mezzo della Croce”.

“Essere tua Sposa, Gesù, essere carmelitana, essere, per l’unione con te, madre delle anime, tutto questo dovrebbe bastarmi... Non è così. Senza dubbio, questi tre privilegi sono ben la mia vocazione, carmelitana, sposa e madre, tuttavia io sento in me altre vocazioni, sento la vocazione del guerriero, del sacerdote, dell’apostolo, del dottore, del martire... Sento la vocazione del sacerdote. Con quale amore Gesù, ti porterei nelle mie mani quando, alla mia voce, discenderesti dal Cielo! Con quale amore ti darei alle anime! Ma, pur desiderando di essere sacerdote, ammiro e invidio l’umiltà di san Francesco d’Assisi, e sento la vocazione d’imitarlo, rifiutando la dignità sublime del sacerdozio.

Gesù! Amore mio, vita mia, come conciliare questi contrasti? Come attuare i desideri della mia povera piccola anima? Nonostante la mia piccolezza, vorrei illuminare le anime come i profeti, i dottori, ho la vocazione di essere apostolo. Vorrei percorrere la terra, predicare il tuo nome, e piantare sul suolo infedele la tua Croce gloriosa. Ma, o Amato, una sola missione non mi basterebbe, vorrei al tempo stesso annunciare il Vangelo nelle cinque parti del mondo, e fino nelle isole più remote. Vorrei essere missionaria non soltanto per qualche anno, ma vorrei esserlo stata fin dalla creazione del mondo, ed esserlo fino alla consumazione dei secoli”