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La spiritualità sacerdotale alla luce dell’Istruzione

PatronNE
S.E. Jorge Carlos Patrón Wong

Cari fratelli Sacerdoti,

nel salutarvi cordialmente, vorrei esprimere la mia gratitudine per questo invito che mi avete rivolto, e anche per la possibilità di condividere con voi questi momenti preziosi in cui riflettiamo sulla nostra vita e il nostro ministero, nel contesto ecclesiale e parrocchiale. Desidero portare il saluto dell’Arcivescovo S.E. Mons. Lazzaro You Heung sik, nuovo Prefetto della Congregazione per il Clero, che da un mese è con noi, avendo dovuto lasciare la sua diocesi di Daejeon, in Corea del Sud. Ringrazio l’Arcivescovo Gregory Rys, Arcivescovo di Lodz, che ha voluto convocarci e radunarci per questo meraviglioso incontro.

Mi è stato chiesto di parlare sulla spiritualità sacerdotale secondo l’Istruzione La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa. Vorrei condividere alcuni tratti caratteristici che non possono mancare nella nostra vita di discepoli di Cristo e nel nostro ministero di pastori del suo gregge, sia alla luce della suddetta istruzione e anche alla luce di tanti spunti che ci ha donato Papa Francesco nei suoi interventi parlando ai sacerdoti.

Quando Papa Francesco ci ha visitato nella sede della Congregazione per il Clero il 22 maggio 2015, ha cominciato parlando del rinnovamento della Chiesa, e al riguardo ci ha detto: “Si parla tanto della riforma della curia. La riforma della curia aiuta la riforma della Chiesa. La Chiesa è semper reformanda, semper; serve ad aiutare che la Chiesa venga meglio. E come si fa questa riforma: con gli organigrammi? Accorpare? Questa è una cosa più piccola e secondaria: La riforma della Chiesa incomincia dal cuore […] incomincia dal cuore, primo; secondo: dove si deve lavorare per la riforma della chiesa? con i preti, secondo passo, sono i preti, i sacerdoti!”.

Voi cari sacerdoti siete il cuore di Dio e il cuore della Chiesa. Una nuova evangelizzazione comincia proprio dal nostro cuore di pastori. Perciò mi sembra molto importante che in questo convengo sulla nuova evangelizzazione si pensi ai preti, alla spiritualità di noi sacerdoti.

Una spiritualità di discepoli

Non possiamo dimenticare che noi sacerdoti, prima siamo stati chiamati alla vocazione cristiana e poi alla vocazione sacerdotale; e questa seconda vocazione non si può vivere senza la prima. Siamo discepoli di Gesù da quando abbiamo ricevuto il battesimo e lo saremo per sempre, anche dopo la morte.

La formazione sacerdotale è un’esperienza di discepolato permanente, che ci avvicina a Cristo e ci permette di conformarci sempre più a Lui. I sacerdoti non smettono mai di essere discepoli di Gesù, di seguirlo. La formazione in quanto discepolato accompagna tutta la vita del ministro ordinato e riguarda integralmente la sua persona e il suo ministero. La formazione iniziale e quella permanente sono due momenti di una sola realtà: il cammino del discepolo presbitero, innamorato del suo Signore e costantemente alla sua sequela” (cfr. Papa Francesco, Lettera ai partecipanti all’Assemblea Generale Straordinaria della Conferenza Episcopale Italiana, 8 novembre 2014).

 

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