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CHIESA E ABUSI, IL CARD. STELLA: "L'INTERA COMUNITÀ ECCLESIALE SI PRENDA CURA DELLA FORMAZIONE SACERDOTALE"

Stella Oss
S.Em. il Card. Beniamino Stella

Il Prefetto della Congregazione per il Clero auspica “Seminari non autoreferenziali”, con formatori preparati, speciale cura della formazione umana anche tramite la psicologia, e relazioni serene con il mondo femminile.

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1) Da Prefetto della Congregazione per il Clero, quali sono le sue aspettative e speranze per il summit sugli abusi?

 

Dal punto di vista della Congregazione per il Clero, l’auspicio principale dopo i lavori di questi giorni è che ci sia un rinnovato interesse di tutta la comunità ecclesiale – pastori e fedeli laici – per la formazione iniziale in Seminario, in modo da garantire per il futuro una più efficace prevenzione contro il rischio di abusi tramite una migliore selezione dei candidati al sacerdozio.

Occorre comunque non farsi trascinare dai toni “apocalittici” di quanti pretenderebbero di “rivoluzionare” l’intero sistema della formazione in Seminario. A mio avviso, si tratta di farlo funzionare meglio, con la nomina da parte dei Vescovi di formatori preparati e pienamente dedicati a tale ministero, capaci, in un contesto di quotidiana vita comunitaria, di cogliere in un seminarista “stranezze” o “segni” che potrebbero indicare una affettività immatura, problematica o anche veri e propri “vizi”, o forme patologiche, così da poter intervenire tempestivamente con gli interventi stimati necessari per ogni caso (dimissione, percorsi alternativi, supporto specifico, etc.).

In tale senso, quindi, è essenziale che si eviti la formazione “fai-da-te”, in Seminari con numeri troppo esigui (si potrebbe dire “quattro amici al bar”, più che una vera comunità), o addirittura nelle parrocchie, dovendosi preferire i Seminari interdiocesani, per la possibilità di una vita comunitaria con numeri adeguati e con formatori all’altezza del loro compito.

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