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Esperienze di alcuni seminaristi venuti a Lourdes per il servizio al Santuario

Madonna-Lourdes

Anche quest’anno ha avuto luogo a Lourdes l’esperienza estiva dei Seminaristi – una quarantina – provenienti da diversi Paesi.

La Congregazione per il Clero è ben lieta di rinnovare il proprio apprezzamento per la lodevole iniziativa e di incoraggiare i Candidati all’Ordine Sacro a vivere questo tempo formativo di preghiera e di servizio ai pellegrini – specialmente i malati – presso il Santuario della Beata Vergine dei Pirenei.

Al riguardo, vengono riportate alcune testimonianze pervenute al Rev. P. Nicola Ventriglia O.M.I., Cappellano Coordinatore per la lingua italiana, che ha seguito i Seminaristi nella suddetta esperienza, insieme al Rev. P. Marco Marcis O.F.M. Cap., Cappellano del Santuario.

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"Fate quello che Egli vi dirà".

È questa la frase che ha accompagnato il mio servizio a Lourdes. In questo luogo di grazia ho compreso maggiormente che affidarsi a Gesù sull’esempio di Maria, che a Cana ha pronunciato queste parole, rende la mia vita di fede più vera. Inoltre è stata l'occasione per poter cogliere i segni di una Chiesa Universale che si caratterizza dall'incontro con culture e persone diverse, accomunate dal desiderio di affidarsi, attraverso Maria, a Cristo.
Appena sono arrivato, avevo tanta voglia di vedere quella Grotta dove la Madonna è apparsa a Bernadette, per poter pregare e affidare tutti coloro che mi avevano chiesto preghiere, in particolare i malati. Per me non è facile descrivere a parole la sensazione di pace e serenità che ho provato nei giorni vissuti a Lourdes!
Nel servizio ai pellegrini ho potuto sperimentare la bellezza della preghiera, della vicinanza alla gente, non solo gli ammalati, ma anche giovani, bambini, famiglie. Con loro e per loro ho pregato e annunciato quella « buona notizia ».
Per me oggi "Fate quello che egli vi dirà...", significa ascoltare sempre di più quello che il Signore vuole da me, seguire la sua parola e avere fiducia in Lui. Cercando di imparare a dire «sì» in ogni circostanza, proprio come Maria che ha posto tutta la vita nelle mani di Dio: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
Con sentimenti di profonda gratitudine al Signore per il dono di questa stupenda esperienza, spero con tutto me stesso di ritornarci con la stessa serenità e pace che ho ritrovato.

Fra’ Antonio Timpanaro

 

Cercherò di essere breve nel dire qualcosa della mia esperienza a Lourdes che, nonostante sia la seconda volta e sapessi già tutto, è stata comunque estremamente ricca. A colpo d'occhio a Lourdes si ha l'idea dell'universalità della Chiesa; è molto bello condividere esperienze in lingue diverse, con persone che hanno una esperienza di fede identica e al contempo diversa. Anche il contatto con i pellegrini permette di mettere a frutto quanto si apprende in Seminario, soprattutto nelle relazioni, che vanno vissute subito, senza i soliti tempi: il servizio alle piscine o la Via Crucis sono spesso dei momenti in cui esce fortemente l'umanità delle persone, e bisogna subito essere pronti ad accoglierla. Sulla presenza di Maria non si può aggiungere nulla: è evidente che Qualcuno abita questo posto e guida in maniera delicatissima, ma forte, i passi di chi vi si reca.

Salvatore Vastano

 

Devo cominciare dalle motivazioni che mi hanno spinto a chiedere di poter venire al Santuario. Verso metà dell’anno formativo ho cominciato a sentire il desiderio di ringraziare Maria per il cammino di Seminario che di lì a poco sarebbe giunto a una tappa importante, la fine del quinquennio. Confesso di non avere mai sentito una forte devozione verso la Madonna; di questo mi sono sempre dispiaciuto, così mi meravigliai molto quando nacque in me questo desiderio, a cui seguì la sensazione che Maria mi stava facendo dono della sua presenza in una maniera nuova e delicata.  Ugualmente l’idea di venire a Lourdes balenò nella mia mente poco dopo e in maniera altrettanto spontanea. Come tutte le cose che vengono da Dio, il pensiero è divenuto realtà in modo naturale: il 12 agosto sono arrivato a Lourdes, curioso di sapere cosa mi aspettasse e desideroso di stare con Maria. I giorni che ho trascorso a Lourdes li ho vissuti veramente in pienezza e cercando di essere fedele agli impegni quotidiani. È stata un’esperienza completa sotto tutti i punti di vista. Sotto il profilo spirituale mi sono veramente sentito chiamato da Maria a Lourdes, ho pregato molto e bene, presentando alla Madre e al Suo Figlio tutto ciò che avevo nel cuore, sentendomi compreso, accolto e ristorato per continuare a seguire il Signore ovunque mi vorrà. Sul versante pastorale ho avuto la possibilità di fare veramente sintesi della formazione ricevuta in questi 5 anni. I servizi a te proposti abbracciano infatti un ampio orizzonte: liturgico (servizio alle Messe, all’Adorazione, alle processioni), catechetico (gli incontri con i pellegrini ai passi di Bernadette e alla Via Crucis), spirituale (la preghiera in comune) e caritatevole (il servizio alle piscine e alle Confessioni). Servire in tutti questi ambiti è stato utile prima di tutto per me e il mio rapporto con il Signore, ma anche per l’accresciuta conoscenza di me stesso in ordine al prossimo ministero, potendo constatare con un solo colpo d’occhio gli ambiti a me più congeniali e quelli in cui faccio più difficoltà. Sul versante intellettuale e comunitario, la possibilità di parlare più lingue nei rapporti con i pellegrini e con gli altri seminaristi, di confrontarsi con altre culture, di pregare insieme a seminaristi provenienti da altre parti d’Europa e del mondo, conoscendo così gli usi e le situazioni delle loro Chiese locali, ha rappresentato sicuramente un grande arricchimento oltre che culturale anche a livello di esperienza di vita comunitaria e di Chiesa in generale. Inoltre ho potuto conoscere anche Santa Bernadette, la cui umiltà mi sembra un sicuro faro verso ciò che il Signore mi chiama a essere.

Simone Bellato

 

Per me è stata la prima volta. Avevo espresso più volte il desiderio di venire a Lourdes, per incontrare la realtà della sofferenza e della preghiera ai piedi di Maria alla Grotta. È stata un esperienza vissuta con disponibilità e nella preghiera. Ricordo con gioia ogni servizio svolto all’interno del Santuario, i volti che ho incrociato in quelle settimane, le testimonianze di alcuni pellegrini che mi hanno raccontato, i volti delle persone quando uscivano dal confessionale, anche con le lacrime agli occhi, ma con pace e serenità nel cuore. Penso all’esperienza delle piscine, dove il primo giorno ho visto e toccato la sofferenza, il bisogno della preghiera, l’abbandono totale al Signore per intercessione di Maria. Mi ha colpito in particolare un episodio di un genitore, che nel momento di preghiera silenziosa toccava e stringeva il proprio figlio con le lacrime agli occhi, come a dire alla Madonna: tutto questo te lo chiedo solo per mio figlio! Non nascondo che lì mi sono commosso profondamente. Ho sentito dentro di me un qualcosa che non si può descrivere. Penso poi ai momenti passati alla Grotta, immerso nella preghiera; ogni tanto lo sguardo si alzava al passaggio dei pellegrini sotto i piedi di Maria, come erano raccolti, come si fermavano a pregare, e come il loro desiderio era di rimanere lì, quasi a sostare sotto il manto materno di Maria. Anche i vari servizi liturgici mi hanno trasmesso un qualcosa di profondo che custodirò nel mio cuore in un angolo prezioso…quello che mi ha colpito è stata la celebrazione della Messa alla Grotta alle 23, a cui ogni sera (quando c’era il turno della lingua italiana) partecipavo. Era un momento forte di fede e di preghiera. È stata un’esperienza che non dimenticherò mai e di cui farò tesoro per il futuro. Ogni servizio, se pur talvolta fatto con un po' di stanchezza, l’ho sempre svolto e vissuto come dono da ricevere e da offrire agli altri. Sarebbe bello continuare a ripetere questa esperienza anche negli anni a venire.

Giuseppe Pappalardo                                                                                                                                                              

Maria, nelle sue Apparizioni a Lourdes, chiese alla piccola Bernadette: «Volete farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?». È con questo spirito di obbedienza filiale che anche quest’anno ho avuto la grazia di tornare in quel luogo santo che è Lourdes, come seminarista in servizio presso il Santuario Mariano. Il tempo trascorso a Lourdes è stato scandito da due momenti: il primo in cui ho vissuto ancora una volta lo spirito di servizio durante i diversi momenti di preghiera offerti ai pellegrini, quali le Celebrazioni, la Processione Eucaristica, la processione aux flambeau, alla Cappella delle Confessioni, alle piscine, e infine con l’accompagnare i fedeli lungo la Via Crucis e i passi di Bernadette. Il secondo periodo invece è stato scandito da una esperienza nuova: un progetto che il Santuario di Lourdes intende portare avanti, destinato ai giovani di tutte le diocesi d’Italia, proponendo loro di trascorrere del tempo a Lourdes, in ascolto di cosa il Signore desidera da loro, quindi scoprendo quella che sarà la loro vocazione. Tutto questo sotto lo sguardo di Maria, la nostra amatissima Madre Celeste. Bernadette dirà che alla Grotta di Massabielle l’incontro con la Vergine le cambiò la vita; quindi perché non proporre lo stesso invito a tanti ragazzi e ragazze in cerca di un significato per la loro esistenza? Grazie a questo progetto, insieme a un gruppo di ragazzi e ragazze abbiamo avuto modo di incontrare la Comunità Cenacolo, presente a Lourdes, dove ragazzi vittime delle schiavitù odierne decidono, con coraggio e fermezza, di venire fuori dal tunnel e, attraverso la fede e la preghiera, vedere nuovamente la luce e iniziare una nuova vita. La loro giornata è scandita dal lavoro, la vita comunitaria, la Santa Messa, la preghiera personale e comunitaria. Con loro abbiamo trascorso due pomeriggi all’insegna dell’amicizia, della condivisione e della preghiera. Di questo incontro mi porterò una parola: “perseveranza”. Perseveranza nelle difficoltà, perseveranza nella proposta di vita che il Signore rivolge a ciascuno di noi. Perché è così bello tornare a Lourdes? Semplicemente perché, sostando alla Grotta delle Apparizioni, ci mettiamo sotto lo sguardo e il manto della Vergine, sentendoci amati, protetti e consolati. L’Immacolata ancora una volta ci ricorderà: «Fate tutto quello che vi dirà».

Nicola Solla

 

Ho avuto la possibilità di vivere l’esperienza dei Seminaristi in servizio a Lourdes, dal 12 luglio a 26 luglio 2018.
Non era la prima volta che andavo a Lourdes; tante volte ero andato come pellegrino negli ultimi 16 anni. Questa è stata la mia esperienza:
- Una grande ricchezza la convivenza con altri seminaristi e consacrati, da diversi parti del mondo. Nella condivisione di vita e degli impegni di ogni giorno, sono nate nuove amicizie, abbiamo lavorato e pregato, e non sono mancati momenti di distensione e di svago.
- Sono stato contento di partecipare alle proposte e alle iniziative del Santuario previste per i Seminaristi. Ho guidato le visite sui Passi di Bernadette per i gruppi italiani, la Via Crucis. Ho fatto servizio nelle Messe di lingua italiana, ho partecipato alla Processione Eucaristica quasi tutti giorni. Un’ altra esperienza bella che ho vissuto: sono andato tutti giorni a cantare con il coro italiano durante la preghiera mariana della sera dove ho potuto stringere tante amicizie e offrire un servizio al Santuario e alla Madonna. Sono rimasto molto colpito anche durante il servizio presso la Cappella delle Confessioni. È stato bello, e alcune volte commovente, aiutare le persone a prepararsi, a mantenere il silenzio, l’ordine, e aiutare i Sacerdoti.
- Anche la visita la comunità “Cenacolo” è stata un’esperienza molto profonda di fraternità e di fede.
- Alle piscine, per problemi di salute, questa volta non ho potuto collaborare.
- Ho sperimentato una sensazione di pace e di gioia e la possibilità di pregare a lungo in diversi luoghi e situazioni, pian piano mi ha trasformato e cambiato dentro.
- Ho potuto conoscere tante belle persone: sacerdoti, seminaristi, laici, e per questo ringrazio il Signore.

Andriy Havlich (Scolastico- Diacono OMI)