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Intervista al Prefetto della Congregazione per il Clero S.E. Card. Beniamino Stella

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S.Em. il Card. Beniamino Stella

Osservatore Romano 7 dicembre 2016

1. Nella Solennità dell’Immacolata Concezione, la Congregazione per il Clero promulga la nuova Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, uno strumento per la formazione dei presbiteri. Perché un nuovo Documento per i futuri preti e quali sono state le linee ispiratrici nella preparazione del testo?

L’ultima Ratio Fundamentalis risale al 1970, anche se nel 1985 c’è stato un aggiornamento. Nel frattempo, come sappiamo, soprattutto sotto l’effetto della rapida evoluzione a cui il mondo è oggigiorno soggetto, sono mutati i contesti storici, socio-culturali ed ecclesiali nei quali il Sacerdote è chiamato a incarnare la missione di Cristo e della Chiesa, non senza provocare significativi cambiamenti relativi ad altri aspetti: l’immagine o visione del prete, i bisogni spirituali del Popolo di Dio, le sfide della nuova evangelizzazione, i linguaggi della comunicazione, e altro ancora. Ci è sembrato che la formazione dei Sacerdoti avesse bisogno di essere rilanciata, rinnovata e rimessa al centro; siamo stati incoraggiati e illuminati dal Magistero di Papa Francesco: con la spiritualità e la profezia che contraddistinguono la sua parola, il Santo Padre si è rivolto spesso ai Sacerdoti, ricordando loro che il prete non è un funzionario, ma un Pastore unto per il popolo di Dio, che ha il cuore compassionevole e misericordioso di Cristo per le folle affaticate e stanche. Le parole e gli ammonimenti del Santo Padre, alcuni dei quali riguardanti le tentazioni legate al denaro, all’esercizio autoritario del potere, alla rigidità legalista o alla vanagloria, ci mostrano come la cura dei Sacerdoti e della loro formazione sia un aspetto fondamentale nell’azione ecclesiale di questo Pontificato e debba diventarlo sempre di più per ogni Vescovo e ogni Chiesa locale.

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