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Il Cardinale Stella al Convegno di Pastorale Familiare: “Dinanzi a molti segni di sconfitta e cedimento, rinnovare la fiducia in Dio e perseverare”

Stella Oss
S.Em. il Card. Beniamino Stella

Nell’ambito del Convegno Nazionale di Pastorale Familiare, organizzato dalla CEI, che si è tenuto ad Assisi dall’11 al 13 novembre, il Prefetto della Congregazione per il Clero, Card. Beniamino Stella, ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica conclusiva. Nel commentare la Liturgia della Parola, il Porporato ha ricordato che vi sono “guerre e terremoti” anche dentro di noi e nella vita delle famiglia, ma Dio ci promette che “neanche un capello del nostro capo andrà perduto”. Rinnovati da questa fede, nella quale dobbiamo abbandonarci fiduciosamente, possiamo perseverare nel bene e nell’amore. 

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Celebriamo questa Eucaristia domenicale, all’ombra della Porziuncola, sotto lo sguardo dei Santi Francesco e Chiara e al termine di questi giorni di approfondimento, che avete voluto dedicare all’Esortazione Apostolica Post-sinodale Amoris Laetitia.

Mentre vi saluto e vi ringrazio per l’invito a condividere questo momento, non posso fare a meno di osservare la bellezza e la varietà di questa assemblea liturgica; e mi accorgo di quanto sia pregnante l’espressione che Papa Francesco usa proprio in Amoris Laetitia: “La Chiesa è una famiglia di famiglie” (AL, n. 87), un segno inequivocabile della storia d’amore tra Dio e l’umanità.

Permettetemi di esprimere la mia gratitudine all’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana, per la promozione di questo Convegno dei Responsabili Diocesani, e a tutti voi, Sacerdoti e laici, che portate avanti una missione di evangelizzazione e di accompagnamento delle famiglie; lo avete ben espresso, in uno degli appuntamenti di questi giorni, scegliendo tre verbi fondamentali dell’azione pastorale verso le famiglie: accompagnare, discernere, e integrare l’amore ferito.

         Il Vangelo di questa domenica ci invita a interpretare i segnali di violenza, dolore e di morte, che spesso ci sorprendono e ci spaventano; nonostante il linguaggio a tinte forti, questa Parola non intende spaventarci, ma, piuttosto, richiamarci al significato ultimo della nostra vita e della storia, e a come dobbiamo vivere le situazioni a volte turbolente della vita. 

Gesù dipinge uno scenario che, purtroppo, è quanto mai attuale: “Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze”. Sembra la triste cronaca dei nostri giorni, dal momento che assistiamo ancora a diverse guerre tra popoli e nazioni e a violenze talvolta perpetrate anche in nome della religione. 

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