Nell’ambito delle Catechesi Giubilari mensili, Sua Eminenza il Card. Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero, Venerdì 17 u.s., presso la Basilica di Santo Spirito in Sassia, ha tenuto una Catechesi dal Tema: “Pregare la Misericordia: Chiesa luogo di Misericordia”
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Carissimi,
Vorrei introdurmi al tema di questa sera, richiamando brevemente, quello che può essere considerato il fine di una catechesi; non solo un’istruzione che comunica informazioni e contenuti, ma, più in profondità, qualcosa che intende risvegliare l’eco di una voce che già risuona in noi. Scriveva Henri de Lubac, noto teologo francese creato poi Cardinale da San Giovanni Paolo II, che Dio è sempre il primo in tutto e, perciò, la nostra risposta di fede, cioè il nostro andare fino a Lui, “non è che il secondo tempo di un ritmo che Lui stesso ha già iniziato a scandire” (H. de Lubac, Sulle vie di Dio, Jaca Book, Milano 2008).
Se ci chiediamo quale sia questo “ritmo musicale” che Dio da sempre fa risuonare in noi, potremmo affermare che si tratta della Sua Misericordia. Come attesta la Scrittura, la Misericordia è lo sguardo di Dio sull’esistenza dell’uomo, è il suo “ostinato” desiderio di scendere in mezzo a noi per raccoglierci e rialzarci, è la profonda compassione denominata “rahamin”, cioè quelle “viscere materne” che legano interiormente due persone unite dall’amore e di cui parla il profeta Osea, attribuendo a Dio queste parole: “Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione” (Os 11,8).
La Misericordia, perciò, più che un semplice attributo divino o una realtà legata a qualche azione specifica, è il nome stesso di Dio, che possiamo conoscere e accogliere accostandoci a Gesù, Suo Figlio; infatti, “Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth […] Chi vede Lui vede il Padre (cfr Gv 14,9).
Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio” (Papa Francesco, Misericordiae Vultus, Bolla di Indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, 11 aprile 2015, n.1).
Possiamo così entrare più direttamente nel tema di questa catechesi giubilare, risvegliando in noi questo tocco delicato di Dio verso la nostra vita, insieme alla consapevolezza che, appartenendo a Lui in Cristo e possedendo il dono dello Spirito Santo, noi siamo immersi in questo fiume di Misericordia.
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