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Cardinale Stella ai neo sacerdoti dei Legionari di Cristo: distinguere carriera e vocazione. Preti mandati per il mondo come strumenti di misericordia

Beniamino Stella
S.Em. il Card. Beniamino Stella

Sabato 12 dicembre, presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura, si è svolta la Concelebrazione Eucaristica per le Ordinazioni Presbiterali di 44 Legionari di Cristo. La Santa Messa è stata presieduta dal Cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero. 

 

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Cari amici Legionari di Cristo, con gioia ho accolto l’invito rivoltomi a partecipare a questa giornata di festa, per la vostra Congregazione e per la Chiesa, nella quale 44 diaconi riceveranno l’ordinazione presbiterale. Ogni sacerdote è un dono per la Chiesa e per l’umanità, quindi sono tante oggi le ragioni di letizia, che portiamo insieme all’altare del Signore.

A partire dalle letture che la liturgia oggi ci propone - tra i tanti commenti possibili sul ministero sacerdotale - vorrei presentarvi alcuni tratti caratteristici della persona del sacerdote, dalla vocazione sino alla missione.

Ogni sacerdote – lo sappiamo bene - è «scelto tra gli uomini», «costituito nelle cose che riguardano Dio» e «mandato nel mondo».

Siamo, da Dio Padre provvidente, «scelti tra gli uomini»; il primo pensiero va dunque, spontaneamente alla distinzione tra carriera e vocazione. In una carriera è l’uomo il protagonista assoluto; elabora un progetto, si forma in vista di esso, predilige le relazioni che crede funzionali in tal senso. La carriera, potremmo dire, è un piano concepito e portato avanti, con determinazione. Non così la vocazione, perché in essa l’iniziativa è di Dio, il primo passo è Suo. La vocazione è risposta, per amore, a Qualcuno che chiama, è accoglienza e relazione, non progetto.

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