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Mons. Semeraro al clero di Otranto: “Evangelii gaudium magna charta del Pontificato di Francesco”

Mons Semeraro
Mons. Marcello Semeraro

Mons. Semeraro, Vescovo di Albano laziale e segretario del Consiglio dei Cardinali con cui Papa Francesco si riunisce e si consiglia, ha incontrato il clero della diocesi di Otranto. Parlando dell’Evangelii Gaudium, l’ha definito un testo di ampio respiro, certamente la “Carta” del Pontificato di Francesco. Di seguito, un resoconto dell’incontro.

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“Un testo di ampio respiro”, “quasi la magna charta, o documento programmatico del nuovo Papa”. Così monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, ha presentato al clero di Otranto l’esortazione apostolica di Papa Francesco “Evangelii Gaudium”, evidenziando in particolare la prospettiva pastorale.

Nel testo, secondo Semeraro, “si trovano ripresi temi fondamentali del pensiero di Jorge Mario Bergoglio/Francesco e ciò sia per il periodo dell’episcopato a Buenos Aires - e ancora prima -, sia per l’attuale suo magistero dalla cattedra romana. Si tratta di punti ricorrenti in più circostanze, tanto in documenti ufficiali, quanto negli interventi più familiari e quotidiani, come le molto lette e diffuse Omelie in Santa Marta, come sono conosciute, o ‘meditazioni quotidiane’, come le indica il sito ufficiale vaticano”.

Andando ad analizzare i cinque capitoli del documento, il primo “tratteggia il volto di una Chiesa missionaria ed estroversa”, “Chiesa in uscita” con “una direzione molto precisa”, “che imita il cammino del Padre verso il figlio prodigo”. Nel secondo capitolo si ritrova invece “una riflessione molto articolata e incisiva sulla crisi dell’impegno comunitario, con una rassegna efficace delle patologie sociali e delle sfide culturali; con la sottolineatura dell’importanza dell’inculturazione della fede. Il terzo “riprende molti temi - ha annotato Semeraro - del capitolo secondo di ‘Lumen Gentium’ e di ‘Redemptoris Missio’ di Giovanni Paolo II. Tratta dell’annuncio del Vangelo, compito di tutta la Chiesa e di tutti nella Chiesa”. In questo capitolo “una sezione speciale e bella, anche perché forse giunta inattesa, è quella dedicata all’omelia, ‘pietra di paragone per valutare la vicinanza e la capacità d’incontro di un Pastore con il suo popolo”. Infine la “dimensione sociale dell’evangelizzazione” (quarto) e l’ultimo capitolo, nel quale “il Papa spiega cosa deve intendersi per ‘spirito della nuova evangelizzazione’”.

Dell’omelia, puntualizza il vescovo, Papa Francesco parla nella “parte dell’Esortazione in cui più si esprime il volto della Ecclesia mater e, perciò, il rinvio all’azione ecclesiale (pastorale)”. Per il Pontefice “l’omelia riveste un’importanza fondamentale”, come già aveva evidenziato nell’intervista concessa a “La Civiltà Cattolica”, definendola “la pietra di paragone per calibrare la vicinanza e la capacità d’incontro di un pastore con il suo popolo, perché chi predica deve riconoscere il cuore della sua comunità per cercare dove è vivo e ardente il desiderio di Dio”.