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Celebrazione Eucaristica di S. E. Mons. Beniamino Stella al Convegno Nazionale dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni

UNPV

Leggiamo sempre con molta emozione la storia della chiamata dei due discepoli, di cui ci parla  proprio il Vangelo di oggi, sabato 4 Gennaio. Un Vangelo emblematico, con dei particolari per nulla insignificanti e secondari nella dinamica delle chiamate da parte del Maestro, Gesù di Nazareth. 

Il brano del Vangelo ci mostra “il metodo” di Gesù, che è quello dell’incontro personale con coloro che in seguito diventeranno suoi discepoli. In maniera assai diretta, Gesù non invita a ricevere spiegazioni astratte, ma propone un rapporto; non vuole convincere per forza, ma attrae con l’amore che diffonde intorno a sé. 

È toccante pensare a quella nota umanissima, “erano circa le quattro del pomeriggio”; solo chi ama e si sente amato ricorda simili dettagli; ricorda il momento in cui la sua vita ha conosciuto una svolta, storica e definitiva. Pensiamo a tutti i momenti in cui Gesù ha “attraversato” la nostra vita e ci ha fatto sentire la sua vicinanza, guidandoci alla comprensione e all’accoglienza della nostra vocazione. Chi si sente cercato ed amato può rispondere “sì” con entusiasmo, per sé e davanti alla comunità cristiana.

La vocazione, quindi, resta sempre un incontro personale con Gesù, che si svela a chi lo ascolta, a chi si ferma con lui – “quel giorno rimasero con lui” – e gli va plasmando nel cuore la verità profonda del proprio essere prescelti da uno speciale gesto di amore del Maestro. Gesù è la “verità che ci fa liberi”. Con la sua persona e la sua vita ha dato testimonianza alla verità più cara e più bella del nostro essere chiamati a diventare figli del Padre e, pertanto, discepoli e fratelli del Signore.

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