In Evidenza

“Chiamati a risvegliare il mondo”. Settimana Vocazionale a Brasilia

ccm

Il Centro culturale missionario (Ccm), la Conferenza dei religiosi del Brasile (CrB) e la Commissione Episcopale per i ministeri ordinati, hanno promosso una Settimana Vocazionale, che si è svolta a Brasilia in questi giorni. Il tema su cui si sono confrontati sacerdoti, religiosi e missionari, è stato “Chiamati a risvegliare il mondo: Vangelo, profezia e speranza”.

_____________________________________ tratto da “L’Osservatore Romano”

 

Missione, gioventù e vita consacrata sono i temi affrontati nel corso della quarta Settimana vocazionale, appena conclusasi a Brasilia. Il tema di quest’anno è stato: «Chiamati a risvegliare il mondo: Vangelo, profezia e speranza». L’iniziativa è stata promossa dal Centro culturale missionario (Ccm) in collaborazione con la Conferenza dei religiosi del Brasile (Crb) e la commissione episcopale per i ministeri ordinati e la vita religiosa. Alla settimana vocazionale hanno preso parte una quarantina di rappresentanti provenienti da tutto il Brasile, fra sacerdoti, religiosi, religiose e laici, con l’obiettivo di qualificare il servizio di animazione missionaria. Padre Stephen Raschietti, direttore del Ccm, e padre Jaime Carlos Patias, segretario nazionale della Pontificia unione missionaria, hanno invitato i partecipanti a riflettere in particolare sul tema: «Missione e cooperazione missionaria: linee guida per l’animazione missionaria nella Chiesa in Brasile». Nella sua presentazione, padre Raschietti ha sottolineato l’importanza della dimensione missionaria come fondazione intrinseca della vocazione. «L’animatore vocazionale — ha sottolineato il sacerdote — è il missionario per eccellenza: perché Gesù ha inviato i suoi fratelli non per fare opere, ma per fare discepoli». Padre Patias ha invece puntato l’attenzione sull’importanza del coordinamento tra animazione vocazionale e animazione missionaria. Nel presentare il quadro delle istituzioni missionarie in Brasile, riunite nei consigli missionari in ambito diocesano, regionale e nazionale, il religioso ha chiesto che anche le agenzie di promozione vocazionale facciano parte di queste importanti realtà: «L’animazione missionaria e vocazionale devono andare insieme: arricchirsi l’uno con l’altro, guardare nella stessa direzione, proporre prospettive di impegno e di coinvolgimento concreto per la generosa gioventù di oggi». Durante i lavori, padre Valdecir Ferreira, presidente della commissione episcopale per il ministero ordinato e la vita consacrata, e don Antonio Ramos Prado, consigliere del settore giovanile della Conferenza episcopale brasiliana, hanno focalizzato a loro attenzione sul dialogo costante tra pastorale giovanile e animazione vocazionale. «Non ci sono più vocazioni tra i giovani. È perché non sono più interessati?» si è chiesto padre Valdecir. «Noi — ha detto il religioso — lavoriamo per cambiare la mentalità, la sensibilità, per avviare una nuova pratica e una nuova pedagogia vocazionale. Percepiamo che al momento la missione è collocata come fine e non come processo. Dobbiamo recuperare la missione come itinerario». Dalle religiose presenti è arrivato il contributo di suor Zenilda Petry, consigliera del Crb nazionale, che ha parlato della vocazione missionaria profetica nella vita religiosa nella Chiesa e nel mondo di oggi. Per suor Maria Dolores Silva, invece, questa settimana di lavoro è stata un’importante opportunità di condivisione, che ha aiutato a crescere e ad ampliare gli orizzonti dell’animazione vocazionale. «La sfida più grande — ha sottolineato la religiosa — è quella di scoprire che cosa cercano e cosa vogliono i giovani di oggi. Abbiamo delle proposte, ma non è quello che i giovani vogliono da noi. Quindi, dobbiamo cambiare la nostra mentalità e sperimentare una nuova cultura per capire il linguaggio di oggi». I partecipanti si sono trovati d’accordo nell’affermare che la vita consacrata è chiamata oggi a risvegliare il mondo e non deve rassegnarsi al pessimismo. «La sfida più grande — ha concluso Rafaeli Gonçalves de Meira, dell’Istituto secolare Sacro cuore di Gesù di Tapaborã — è quella di raggiungere i giovani. O meglio, permettere ai giovani di venire da noi».