Convegno 50° anniversario della Optatam Totius e della Presbyterorum Ordinis

«“Presi fra gli uomini per le cose di Dio”. Gioie e fatiche nel ministero del prete diocesano», Em.mo Sig. Card. Séan Patrick O’Malley

O Malley
S.Em. il Sig. Card. Séan Patrick O’Malley

Introduzione

Ho ricevuto la visita di un sacerdote molto scoraggiato che mi ha detto: "Eccellenza, sono il peggiore sacerdote nel mondo." lo ho risposto, che era una bella distinzione e ho chiesto dettagli sulla sua ordinazione e prima messa. Gli ho detto: "Hai combattuto per essere in prima fila alla tua ordinazione? Hai tradito Cristo per una manciata di soldi? Hai reciso le orecchie di qualcuno con un machete? Sei scappato a nasconderti? Stavo ovviamente confrontando il "peggiore sacerdote del mondo" con i primi sacerdoti del mondo, gli apostoli.

La vocazione degli apostoli inizia con la gioiosa scoperta di Cristo, e con il coraggioso abbandono delle loro barche, delle reti e delle loro famiglie, per seguire il Signore. Non deve passare molto tempo però prima che gli apostoli inizino a competere tra di loro, preoccupati per i benefici della loro pensione, come per esempio chi sarebbe stato sul trono di destra e di sinistra.

Per me una delle scene più toccanti dei Vangeli è l'apparizione di Cristo risorto, a Pasqua, agli undici apostoli rimasti. Gli apostoli sono nascosti nel Cenacolo con le porte sprangate; improvvisamente Cristo si fa presente in mezzo a loro e mostra loro le mani ferite come per dire: "Vedi quanto ti amo". La reazione degli apostoli rivela emozioni contrastanti: erano felicissimi di vedere Gesù vivo e in mezzo a loro ed allo stesso tempo provavano vergogna profonda e imbarazzo per il loro vile comportamento. Gli apostoli non si erano fatti avanti per seppellire il corpo di Gesù dopo la crocifissione. Se non fosse stato per Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, il corpo di Gesù sarebbe stato gettato in una fossa comune e massacrato da avvoltoi e cani. L'amore e il perdono di Gesù è così grande da non fare loro presente quanto male si sono comportati; dà loro il dono dello Spirito in modo che questi peccatori diventino guaritori ma guaritori feriti.

Trovo immensa consolazione nel fatto che i Vangeli ci mostrino non delle pie banalità, ma un ritratto coraggioso e realistico dei primi sacerdoti, gli apostoli. Erano uomini comuni come noi, pieni di umanità, di carenze e idiosincrasie. Ad essi però è affidato il compito di portare avanti la missione più importante della storia del mondo e, nonostante tutte le loro debolezze, hanno fatto un lavoro straordinario.

Sono sicuro che tutti i sacerdoti ad un certo punto provino una certa invidia nei confronti degli apostoli. Immaginiamo come sarebbe bello essere lì e sentire la voce di Gesù, vedere i suoi miracoli, e sperimentare la vicinanza, la compagnia e la gioia di essere in sua presenza. E' ironico tuttavia notare che il comportamento peggiore degli apostoli avviene mentre Gesù era ancora con loro. Solo dopo l'esperienza della Pentecoste gli apostoli escono con coraggio per annunciare il Vangelo e condividere con il mondo ciò che hanno ricevuto.

Tema

Il tema di questo raduno, "Tratto di fra gli uomini per le cose di Dio," deriva dal terzo paragrafo di Presbyterorum Ordinis. Come gli Apostoli, i sacerdoti di oggi sono uomini comuni, chiamati da Dio e formati per il servizio al suo popolo.

Come vescovo diocesano, incontro regolarmente sacerdoti nei primi cinque anni del loro ministero. Preghiamo insieme, abbiamo un'ora in adorazione eucaristica, pranziamo insieme e parliamo delle gioie e sfide del loro ministero. Poiché vedono il sacerdozio attraverso occhi nuovi, questi giovani sacerdoti articolano molto bene gli alti e i bassi di cui tutti i sacerdoti fanno esperienza.

Il mese scorso ho avuto l'opportunità di chiedere a questo gruppo di ventisette sacerdoti ordinati di recente di scrivere le maggiori gioie e sfide del ministero sacerdotale. Dal momento che questi sacerdoti hanno vissuto la loro formazione sacerdotale nel corso degli ultimi dieci anni, le loro risposte sono un buon termine di paragone per verificare se gli obiettivi di Optatam Totius, Presbyterorum Ordinis, e poi Pastores Dabo Vobis sono stati realizzati nella formazione e nella vita dei sacerdoti di oggi.

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