Dagli scritti di San Giovanni d'Ávila, maestro di evangelizzatori - Scritti scelti
Ed. San Paolo
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[La nostra predestinazione in Cristo]
Se suscita in te ammirazione questo dono così grande, aggiungi quest’altra meravigliosa circostanza che è in esso, e cioè tutto questo è stato concesso semplicemente attraverso la grazia, al di là di ogni merito, prima ancora che quella anima benedetta potesse fare opera meritoria alcuna che servisse a ciò. Tutto è successo insieme, la creazione e la dotazione di queste grazie. Senz’altro motivo che quello che il Signore ha così voluto fare di più e aprire le sue mani grandemente, e magnificare la sua grazia. Perciò sant’Agostino chiama Gesù Cristo modello e prova della grazia; perché come i grandi scrittori o pittori, quando vogliono farsi conoscere, fanno mostra, nelle loro officine, dei loro lavori, nei quali riversano tutto il loro sapere e si impegnano per quanto possono, perché tutti vedano quali livelli essi possono raggiungere, così questa bontà, generosità e magnificenza infinita di Dio decise di creare una nuova creatura e usare verso di essa tutta la sua magnificenza e generosità, in modo che, attraverso quest’opera, i cieli e la terra conoscessero la sua grandezza. Il re Assuero fece un banchetto solenne perché tutti i suoi regni vedessero la grandezza e la pompa delle sue ricchezze (Est 1,2). Il Re del cielo ha imbandito un altro banchetto a questa santa umanità con cui Egli si sposava, perché tutte le creature celesti e terrestri conoscessero, attraverso di lei, la grandezza delle sue ricchezze, la bontà e generosità divina, che si estendeva a tali cose.
Osserva quindi che mirabile dono sia questo, e quanto sia stata beata quell’anima benedetta alla quale Dio ha voluto fare questa grazia; e non provare invidia, ma gioia, giacché la grazia che Egli ha ricevuto non solo l’ha ricevuta per sé, ma anche per te.
In suo nome furono scritte le parole di Giobbe: Mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane, senza che ne mangiasse l’orfano, poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin dall’infanzia, e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato (Gb 31,17-18). Quindi non ha mai mangiato da solo il suo pezzo di pane, ma piuttosto lo ha diviso con i pellegrini. E, come nostro vero Capo, ha ricevuto ciò che ha ricevuto non solo per sé, ma anche per le sue membra.