Dagli scritti di San Giovanni Crisostomo sul sacerdozio.
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Commiato, augurio finale e promessa di amichevole assistenza e di conforto reciproco
XIII. Qui adunque tu volevi che io assumessi il comando dei soldati di Cristo? ma ciò sarebbe stato un guidare l’esercito in pro del diavolo: quando colui che deve porre in ordine e tenere in disciplina gli altri, è privo d’ogni esperienza e debolissimo, tradendo con la sua incapacità quelli che gli furono affidati, farà da capitano per il diavolo più che per Cristo.
Ma perché gemi? perché versi lacrime? non è degna di compianto la mia sorte, ma di letizia e giubilo.
"Non però la mia, disse, ch’è invece degna d’infinito rammarico! ora soltanto ho potuto comprendere in quale [abisso] di mali mi hai condotto lo sono venuto da te per sapere che cosa potessi rispondere in difesa ai nostri accusatori; tu mi rimandi dopo aver aggiunto affanno ad affanno; già non mi preoccupo più ormai di ciò che risponderò a quelli in difesa, ma piuttosto di ciò che risponderò a Dio riguardo a me stesso e alle mie colpe. Ma ti prego e scongiuro, se alcuna sollecitudine hai delle mie vicende, se alcuna consolazione in Cristo, se alcun conforto della carità, se viscere di compassione; ben sai che tu più di tutti m’hai spinto a questo cimento: porgimi la mano, e non cessare un istante di dire e operare quanto giovi a indirizzarmi, ma più ancora che per il passato intratteniamo la nostra intima conversazione".
"E io sorridendo: e che potrò io darti, quale aiuto ti potrò fornire per sopportare il peso di tanto ufficio? ma pur se ciò ti è caro, fa’ animo, o diletto; nel tempo in cui ti sarà dato respirare da quelle cure, io ti sarò vicino per confortarti, né alcuna cosa tralascerò di quanto è in mio potere.
A questo punto quegli più dirottamente piangendo si alzò; io abbracciatolo e baciatolo in fronte, lo rimandai confortandolo a sopportare fortemente la sua sorte. Credo, dissi, fidando in Cristo che ti ha chiamato e t’ha preposto alle sue pecorelle, che da questo ministero ti verrà tanta fiducia, che in quel giorno accoglierai pur me pericolante nell’eterno tuo tabernacolo.
NOTA: le citazioni sono spesso riportate, dallo stesso Crisostomo, a memoria, lievemente modificate o abbreviate per motivi stilistici, nei casi in cui sono testuali è utilizzata la LXX o la Volgata
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