Lettura del Giorno

Il sacerdote alla luce del Vaticano II [Cap 1]

Luciani Patriarca
Albino Luciani

L'allora Patriarca di Venezia, Albino Luciani, in alcune riflessioni sul sacerdote alla luce del Vaticano II

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5)  Il sacerdote e il matrimonio

Il Concilio ha un accenno onorevole al sacerdozio coniugato di alcune Chiese cattoliche orientali. Ha però cura di sottolineare che si tratta di Presbiteri « che hanno ricevuto il Presbiterato quando erano nello stato matrimoniale »55 e fa seguire immediatamente i motivi di altissima convenienza, per cui il celibato, prima raccomandato, « venne imposto per legge nella Chiesa latina »56.

In questi ultimi anni il Papa — per venire incontro a casi diffi­cili e sbloccare situazioni individuali altrimenti insanabili — ha cre­duto opportuno aprire un piccolo uscio, concedendo a qualcuno di riprendersi la parola data, esigendo come contropartita che si astenga da ogni atto di ministero e s'impegni a coprire colla più alta riserva­tezza la sua situazione. La cosa è nota, la stampa ne parla spesso in senso disparato. Una parola l'hanno detta anche alcuni vescovi in tono diverso secondo le diverse situazioni. Riferisco il pensiero dello Episcopato nordamericano : « Nella sua Enciclica sul celibato sacer­dotale Papa Paolo parlava con un affetto paterno dei sacerdoti che hanno tragicamente abbandonato la loro testimonianza sacerdotale, ma manifestava anche le sue preoccupazioni a loro riguardo. Egli ve­deva nella loro defezione non solo un disastro individuale, di cui essi stessi misurano la dimensione, ma una disgrazia per la Chiesa in ge­nerale. Tutte le nuove concezioni del sacro e del profano che si pos­sano fare, tutte le simpatie che può ispirare una più profonda cono­scenza della fragilità umana e dei bisogni dell'uomo, niente cange­ranno alla realtà seguente: il popolo cristiano in genere, i religiosi e le religiose consacrate, i seminaristi che aspirano ad una conformità sem­pre più grande a Gesù Cristo, rimangono scandalizzati dal sacerdote che defeziona, restandone scossi sul cammino verso il loro destino sacro »57.

Appare da queste parole che i vescovi americani sono addolorati e preoccupati. Negli Stati Uniti, infatti, non ci sono solo le defezioni: c'è, sulla stampa e alla televisione, la propaganda di chi ha defezio­nato o sta per defezionare a favore di nuove defezioni: « Alcuni sa­cerdoti, che per vocazione dovrebbero essere riflettori di Cristo, non solo hanno perduto il loro ideale personale, ma cercano di devastare l'ideale degli altri e ostentano pubblicamente la loro miseria ». Di chi la colpa? Rispondono i vescovi americani: « In una certa misura pos­siamo essere responsabili noi stessi, i vescovi. In un'altra misura an­che i laici possono essere responsabili. Non resta tuttavia meno vero che qui, come in tutti gli altri casi in cui qualcuno smarrisce il suo ideale o defeziona, è lui che è personalmente e pienamente responsa­bile. Tuttavia, in questioni così dolorose, non ci devono essere né accu­satori né vittime; son questioni che producono già di per sé abba­stanza tristezza e colpevolezza in mezzo a tutti noi »58.

6)    Il sacerdote e l’impegno politico

Ecco alcuni passi conciliari che, messi insieme, mi sembrano signi­ficativi. « Dai sacerdoti i laici si aspettino luce e forza spirituale. Non pensino però che i loro pastori siano sempre esperti a tal punto che ad ogni nuovo problema che sorge, anche a quelli gravi, essi possano avere pronta una soluzione concreta o che proprio a questo li chiami la loro missione ». « Tutti quelli che si dedicano al ministero della Parola di Dio, bisogna che utilizzino le vie e i mezzi propri del Van­gelo, che, in molti punti, differiscono dai mezzi propri della città ter­restre »59. La Chiesa « non pone la sua speranza nei privilegi offerti dall'autorità civile. Anzi essa rinuncerà all'esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constasse che il loro uso potesse far dubitare della sincerità della sua testimonianza o nuove circostanze esigessero altre disposizioni » 60. « Nell’edificare la comunità cristiana i Presbiteri non si mettano mai al servizio di una ideologia o umana fazione, bensì, come araldi del Vangelo e Pastori della Chiesa, si dedichino pienamente all’incremento spirituale del Corpo di Cristo »61.

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55  PO, 16 (1296).

56  PO, 16 (1298).

57 L'Eglise aujourd’hui, Lettre Pastorale des évèques des Etats Unis in « Documentation Catholique », 1968, col. 549-551.

58  Ibidem.

59  GS, 76 (1582).

60  GS, 76 (1583).

61  PO 6 (1263).