L'allora Patriarca di Venezia, Albino Luciani, in alcune riflessioni su "Cristo Ideale del Sacerdote.
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« Potente in opere »
4. I due di Emmaus hanno dato una bella immagine del Signore: « un uomo profeta, potente nelle parole e nelle opere» (27).
« Potente in opere » per l’attività incessante: « Il Padre mio non ha mai lasciato di operare fino al presente, ed io pure opero » (28). Marco, parlando di una giornata di apostolato intensissimo, osserva che Gesù e gli Apostoli « non potevano mangiare un po’ di pane » (29). Pietro, ricordando il Maestro, dice di Lui: « dovunque passasse, faceva del bene e guariva tutti » (30). Gli Apostoli e i santi sacerdoti si sono messi sulla stessa strada. « Più di loro nelle fatiche — dice S. Paolo — più di loro nelle prigionie... Spesso in viaggi, pericoli dei fiumi, pericoli degli assassini, pericoli da parte dei miei connazionali... nella fatica e nelle avversità, sovente in prolungate veglie, nella fame e nella sete» (31). Era, dunque, non soltanto al lavoro, questo grande Paolo, ma al lavoro minato da rischi, insuccessi e opposizioni, proprio come il Signore, che poteva dire: « ...il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo » (32), che veniva respinto dal villaggio dei Samaritani (33) e pregato dai Gadareni di « andar via dal loro territorio » (34).
Al seguito di Cristo e di Paolo, Vincenzo de’ Paoli ha tracciato la figura del sacerdote come segue: « Amiamo Dio, ma a spese delle nostre braccia, col sudore della nostra fronte. Perché, molto spesso, tanti atti di amor di Dio, di compiacenza... e pratiche intime di un cuore tenero, sebbene buonissime e desiderabilissime, sono non di meno sospette, quando non giungono alla pratica dell’amore effettivo... si tratta di lavorare per Iddio, di soffrire, di mortificarsi, d’istruire i poveri, di andare a cercare la pecorella smarrita ». (35)
Con pochi tocchi il Concilio ce lo ripete: « unirci a Cristo... nel dono di sé per il gregge » (36); « nell’esercizio stesso della carità pastorale troveranno il vincolo della perfezione sacerdotale » (37).
Ma Cristo è stato « potente in opere » specialmente coi miracoli, che a noi non sono concessi. C’è, tuttavia, un argomento, che ottiene lo stesso effetto dei miracoli nel persuadere e convincere la gente: « tutti siano una cosa sola... affinché il mondo creda » (38). Il lavoro sacerdotale fatto come pesca all’amo, ciascuno per conto suo, non legato all’altro, è una cosa; il lavoro fatto come pesca con la grande rete, tutti i sacerdoti insieme, d’accordo, sotto la guida del vescovo, ciascuno con una sua parte da svolgere, è ben altra cosa! Lo insinuava S. Paolo, quando, esortando Timoteo a fare il « bravo soldato di Cristo Gesù », gli faceva però notare che « l’atleta non è coronato, se non ha lottato secondo le regole » (39).
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(27) Lc. 24, 20.
(28) Giov. 5, 17.
(29) Mc. A, 20.
(30) Atti Ap. 10, 38.
(31) 2 Cor. 11, 23 ss.
(32) Mt. 10, 20.
(33) Lc. 9, 53.
(34) Mt. 8, 34.
(35) S. VINCENT DE PAUL, Corresp., Entret. Docum. édit. P. Coste, Paris, (1920-25), t. XI, pp. 40, 41).
(36) PO, 14, 1291.
(37) PO, 14, 1290.
(38) Giov. 17, 21.
(39) 2 Tim. 2, 5.